White Chestnut-per chi ha pensieri e preoccupazioni
costanti e indesiderati.
White Chestnut-
Fiori di Bach per la mancanza d’interesse per il presente.
“White Chestnut è per coloro che non riescono a evitare che la loro mente sia costantemente invasa da pensieri, da idee e da ragionamenti che essi non desiderano. Ciò succede di solito nei momenti in cui il loro interesse per il presente non è abbastanza forte da occupare del tutto la loro mente. I pensieri, anche se respinti, ritornano immancabilmente, come in un turbinio, causando una specie di tortura mentale. La presenza di questi pensieri spiacevoli toglie la pace e impedisce di concentrarsi sul lavoro o sul piacere quotidiano”.
Nome: White Chestnut
Abbreviazione: WHC
Nome italiano: Ippocastano
Nome botanico: Aesculus Hyppocastanum
Parole chiave: Pensieri persistenti e indesiderati, dialogo interiore torturante, rimuginazione mentale, preoccupazione, circolo vizioso, ripetizione accelerata.
Caratteristiche del Fiore: assistente/ultimi 19
Metodo di preparazione: Solarizzazione
Periodo di Fioritura: Aprile / Maggio
Principio transpersonale: Ripetizione, accelerazione
A COSA SERVE WHITE CHESTNUT:
COME SI SOMMINISTRA WHITE CHESTNUT:
Ansia, chiacchiericcio mentale, dialogo interiore, dispersione energetica, incapacità di fermare la mente, inquietudine, livello di attenzione e concentrazione seriamente compromesso, mancanza di lucidità, ossessività nelle inquietudini monotematiche, pre-occupazione, prevalenza dell’aspetto mentale su quello emozionale, tensione mentale, ripetizione accelerata delle tematiche.
Iperattività mentale torturante, pensieri persistenti e indesiderati, rimuginazione.
Relazione con il Sé: l’eccesso di pensieri tortura la persona già confusa. Spesso questa condizione deriva da una mentalizzazione eccessiva dei contenuti che non trovano il proprio posto. Alla base vi è un distacco dalla percezione diretta della realtà che invece avviene dall’ascolto profondo del corpo.
Il rimedio apporta: un buon utilizzo dell’energia mentale, acutezza, lucidità, concentrazione, presenza.
White Chestnut nelle caratteristiche tipologiche (Type):
È davvero difficile pensare ad un soggetto White Chestnut tipologico poiché, come dice giustamente Bach, questo è uno stato in cui vi è un grande affollamento di pensieri nella testa che non abbandonano mai la persona e non risolvono mai, come invece accade in un ragionamento volto ad un fine. Il chiacchiericcio mentale non può certamente essere definita una caratteristiche tipologica, bensì un sintomo secondario che varia al variare delle preoccupazioni del soggetto. Più portati per questo movimento interiore sono gli ansiosi, non certo gli apatici, in grado invece di restare appollaiati sul divano davanti alla tv, inebetiti per ore.
Tuttavia Bach fa di più e li classifica come “persone che non provano interesse per il presente”. Come accade anche per Mustard, dove il è il vuoto invece il responsabile del distacco dal presente, per White Chestnut invece, è l’eccesso di pensieri, di preoccupazioni. Per questo, il livello tipologico di White Chestnut non è considerabile di per sé stesso ma, come fiore, lo possiamo ritrovare in moltissime altre tipologie floreali quasi se fosse un amplificatore di una tematica disturbante che, se non risolta, diventa parte caratteriale attiva e accompagna la persona per molto tempo, fino a diventare un’abitudine di vita.
Portare il pensiero su tematiche negative è per molti una vera e propria assuefazione e, in questo senso White Chestnut può essere considerato tipologico, seppur sempre collegato alla matrice del disturbo che può variare da persona a persona. Avremo quindi, ad esempio:
- Per il timido evitante (Mimulus, Larch, Gentian) tematiche inerenti il giudizio degli altri, l’essere sotto osservazione, l’intima convinzione che non svolgiamo bene il nostro compito con conseguente perdita della già poca fiducia in noi stessi.
- Per l’infantile dipendente (Centaury, Larch, Rock Rose) tematiche inerenti l’abbandono e la paura di non essere in grado di far fronte alle problematiche della vita da solo e quindi la paura della solitudine.
- Per l’autocentrato narcisista (Beech, Vervain o Vine) tematiche di preoccupazione riguardo sé stesso, il proprio successo personale con all’attivo pensieri screditanti che tendono a sminuire l’altro.
- Per il teatrale istrionico (Agrimony, Heather, Chicory) tematiche inerenti l’ansia da separazione, l’ipocondria, la depressione per non essere al centro dell’attenzione, la fuga dalle certezze che alimenta il bisogno di aiuto, etc.
- Per lo stabile ossessivo-compulsivo (Elm, Rock Water, Oak, Crab Apple) tematiche inerenti l’organizzazione del tempo, i dettagli, le regole, l’ordine, la giustizia.
La preoccupazione non è qualcosa di negativo in sé, perché serve a delineare una strategia di fronte a una situazione che richiede o un atteggiamento preventivo o particolare. Il problema nasce quando la preoccupazione si trasforma in un turbine di pensieri ripetitivi e sterili o si retro alimenta dell’interpretazione distorta degli eventi. (Ricardo Orozco)
White Chestnut come stato d’animo transitorio (Mood):
Come detto sopra, White Chestnut è principalmente uno stato transitorio, in cui la mente genera pensieri casuali e indomabili con riferimento ad una tematica specifica, spesso anche non riconosciuta dal soggetto. Avviene infatti a livello inconscio. La persona con sufficiente conoscenza di Sé, può evitare il chiacchiericcio perché ha costruito una struttura mentale solida che riesce a stare bene sia in attività che nella quiete, invece la persona non strutturata dal punto di vista mentale, finisce per farsi sopraffare dai pensieri che possono essere ad esempio una sequenza di immagini anticipatorie.
Come in un film, il soggetto immagina il risultato di una determinata azione, e la mente genera immagini continue di come andrà. Oppure posso essere verbali, cioè un ininterrotto chiacchiericcio della mente, un dialogo interiore che non si ferma ed impedisce un flusso coerente di pensieri. Quando si vorrebbe fermarsi a riposare, ecco che irrompono pensieri come un fiume in piena, cose da fare, bollette da pagare, assicurazioni, abbonamenti a riviste, ricordi e speranze. Tutto questo avviene perché la mente si oppone alla possibilità di fermarsi e di concedersi tregua. A livello spirituale, il significato del lavorio mentale potrebbe anche essere ricondotto alla paura di affrontare l’immenso che sta oltre il pensiero.
White Chestnut è utile anche quando una notizia imprevista o un grave accadimento irrompono nella nostra quotidianità e ci portano in disequilibrio: pensiamo ad un lutto, ad un divorzio, un licenziamento, qualsiasi notizia che crei un eccesso di pensieri.
Interazione con i problemi fisici: acufeni, balbuzie (con Cherry Plum), cronicità, incubi ricorrenti, insonnia da eccessivo lavorio mentale, singhiozzo, starnuti continuati, tachicardie, tensioni agli occhi, tic, tossi irritanti.
Consigli pratici per l’uso: Lo scopo del pensiero è “trovare soluzioni”, l’impiego della mente logica, razionale dovrebbe essere questo in un soggetto sano.
Esempio: Ho un problema – ragiono (associo e dissocio, analizzo e sintetizzo) – trovo una soluzione – fine. Il resto del tempo la mente dovrebbe essere sgombra da pensieri ed impiegata per gustarsi la vita. Sappiamo bene che non è così. Oggi più che mai. Se pensiamo ai tempi dilatati dei nostri nonni nelle campagne in cui, per intere giornate, il ritmo della vita era scandito solamente dal Sole, capiamo come sia difficile per noi oggi. Siamo immersi infatti nella società dell’immagine e bombardati di informazioni, notizie, stimoli in eccesso.
Ecco allora che trovare il vuoto della mente, la quiete, è un bisogno che sempre più persone inseguono per placare la pazzia di questo vorticoso movimento. L’impiego di White Chestnut nei casi in cui il lavorio mentale sia sempre attivo, la ricerca del silenzio almeno una volta al giorno, sono oggi pratiche fondamentali per conservare la propria sanità mentale.