MANTRA-

Perché avvalersi di un mantra

La potenza trasformatrice del suono

Arrivato a questo punto potresti chiederti: “Cosa c’è di speciale nel ripetere una parola? Perché è considerato uno strumento così potente per la meditazione?”

Mantra è una parola sanscrita derivata da due radici: man, che significa “mente” o “pensare”, e trai, che significa “proteggere”, “liberare da” o “strumento”. Pertanto i mantra sono strumenti della mente, o meglio ancora strumenti per liberare la mente.

Si tratta di una parola, o una breve frase, atta a rendere più efficace la nostra meditazione e apportare numerosi benefici a livello spirituale.

Il concetto è in realtà molto semplice: il suono è vibrazione. E tutte le cellule del tuo corpo vibrano. Tutto nell’universo è vibrante e ogni cosa segue un proprio ritmo. I tuoi pensieri e sentimenti sono, in effetti, le vibrazioni del tuo corpo e della tua coscienza.

Posizione

Per la meditazione “formale” con i mantra, adotta una postura seduta.

Per la pratica informale, puoi ripetere il mantra nella parte posteriore della tua mente, con gli occhi aperti, durante altre attività quotidiane.

Velocità

Cantare il mantra ti energizza rapidamente. Scandirlo con una certa cadenza calma la mente. Se la tua ripetizione è troppo veloce o troppo lenta, diventerà un processo automatico e la tua mente vagherà troppo o cadrà preda del sonno.

La velocità con la quale si recita varia anche a seconda della lunghezza del mantra: quelli corti (da una a tre sillabe) vengono spesso ripetuti più lentamente dei mantra lunghi.

Poiché la velocità varia a seconda della tecnica che stai adottando, ti consiglio di sperimentare diverse velocità di ripetizione e constatare qual è la più efficace.

Nella mia esperienza, sia ripetendo rapidamente il mantra che pronunciandolo lentamente, la mia mente accede ad uno stato di silenzio, dove ogni rumore di fondo o pensiero superfluo è annullato. Tuttavia il “gusto” di quel silenzio è diverso a seconda della velocità con cui recito il mantra. Quando lo ripeto lentamente, sento come un tipo di profondità tipico delle onde theta. Ripetendolo velocemente, il silenzio mentale fluisce più intensamente in quanto vengono generate onde gamma.

In ogni caso, è meglio mantenere una velocità uniforme di ripetizione, piuttosto che modificarla più volte durante una sessione.

Forza e volume

Se la tua mente è molto rumorosa, potrebbe esserti utile “aumentare il volume” nella ripetizione del mantra, rendendolo più forte e incisivo.

Se invece la tua mente è più tranquilla, il mantra può diventare più sottile ed essere recitato a bassa voce, come un suono ad alta frequenza che si può udire a malapena. La parola stessa è quasi persa e il mantra si percepisce più come vibrazioni sonore che come frase scandita.

Respirazione

Potresti essere o non essere in grado di sincronizzare il mantra con il tuo respiro. Alcune opzioni  per riuscirci meglio sono:

  • Inspirare ed espirare mentre pronunci il mantra. Se è molto corto, come om, puoi ripeterlo una volta mentre inspiri, e di nuovo mentre espiri. È anche possibile aumentare la velocità e ripeterlo tre volte per ogni inspirazione e tre volte per espirazione. Se è lungo, allora puoi recitarne metà durante l’inspirazione e la seconda metà mentre espiri.
  • Espirare. Inspira senza alcun suono e recita il mantra solo durante l’espirazione.
  • Essere indipendente dalla respirazione. Basta concentrarsi sulla parola, prestando attenzione alla respirazione. Con il tempo, il respiro tende a sincronizzarsi naturalmente con il ritmo del mantra.

Mente

Sia che tu stia recitando il mantra o semplicemente ascoltandolo, il compito della tua mente è quello di prestare attivamente attenzione a ogni ripetizione. Lascia che ogni ripetizione sia fresca, nuova, piena di vita e di consapevolezza.

Unisci la tua mente con il mantra. Diventa una cosa sola con esso. Lascia che ogni parte della tua attenzione sia rivolta ad esso. Un modo per facilitare questo processo è lasciar fluire le tue emozioni nella pratica – come il desiderio, la curiosità, la riverenza, la gratitudine, o qualunque cosa abbia senso per quel particolare mantra.

Pensa al mantra come una stazione radio e alla tua mente come un’antenna.
Dopo un po’ di tempo noterai che, anche se qualche pensiero attraversa comunque la tua testa, il mantra si trova su un livello più profondo della tua mente. Sposta la tua consapevolezza a quel livello più profondo e prova a rimanerci il più a lungo possibile.

Infine, non forzare la tua mente. Farlo creerebbe solo tensione, che non favorisce la meditazione. Il tuo compito è semplicemente mantenere la consapevolezza del mantra, momentaneamente, senza che essa pesi troppo sui tuoi pensieri. È una consapevolezza continua e rilassata.

Mala

Un ottimo strumento per aiutarci a ripetere il mantra è il mala, o japa mala. Si tratta di un rosario composto da 108 grani che aiuta a tenere il conteggio della ripetizione del mantra.

Questo è il progresso tradizionale della pratica:

  • La recitazione verbale – lo ripeti ad alta voce. Questo semplice meccanismo impegna i tuoi sensi, rendendo più facile mantenere la tua attenzione focalizzata.
  • Il sussurro: le labbra e la lingua si muovono, ma producono solo un flebile suono. Questa pratica è più sottile e profonda della recitazione verbale.
  • La recitazione mentale – ripeti il mantra solo nella tua mente. All’inizio, naturalmente, ci sarà qualche movimento nella lingua e nella gola, ma con il tempo anche questi cesseranno, e la pratica sarà puramente mentale. Questa fase è la più comune nella meditazione mantra.
  • Ascolto spontaneo – a questo punto non stai più ripetendo il mantra, ma il mantra continua da solo nella tua mente, spontaneamente, sempre. A questo punto non c’è bisogno di preoccuparsi del volume, della velocità, ecc. Basta ascoltarlo ripetendolo come naturalmente vuole essere ripetuto. Questo livello è chiamato ajapa japa.