Scleranthus-per chi è indeciso tra due idee e

si alterna continuamente tra queste.

Nome: Scleranthus
Abbreviazione: SCL
Nome italiano: Centograni annuo, Scleranto annuale
Nome botanico: Scleranthus annuus
Parole chiave: Incertezza, indecisione tra due cose, squilibrio, instabilità, paura di sbagliare, scoordinamento, alternanza, disorientamento, asimmetria, ciclicità, confusione.
Caratteristiche del Fiore: Guaritore
Metodo di preparazione: Solarizzazione
Periodo di Fioritura: Marzo / Ottobre
Principio transpersonale: Instabilità, alternanza, scoordinamento, sfasamento, asimmetria.

A COSA SERVE SCLERANTHUS:

Scleranthus è utile per le persone indecise tra due opzioni, che hanno la testa continuamente invasa dal dubbio e lo vivono senza parlarne mai con altri. La loro paura consiste nel lasciare andare ciò che non sceglieranno, per cui ritornano continuamente sui loro passi. Questo genera una forte instabilità. È utile anche nel disorientamento, nell’asimmetria, nella ciclicità (ad esempio mestruale).

COME SI SOMMINISTRA SCLERANTHUS:

Non è un fiore da urgenza, non va preso puro. È utile inserirlo in un trattamento di fondo di lungo periodo (6-12 mesi), spesso chi soffre questa condizione ha bisogno di più tempo di altri.

Caratteristiche psicologiche ed emozionali di Scleranthus:

Agitazione, alternanza, asimmetria, ciclotimia, confusione, disequilibrio, disorientamento, dispersività, è frequente nel disturbo borderline di personalità o nel disturbo bipolare, incapacità di percepire i propri reali bisogni, incertezza, indecisione tra due opzioni causata dal timore di perdere una delle due, instabilità sia mentale che emozionale, iperattività incontrollata, mancanza di concentrazione e attenzione come conseguenza del dubbio, mente cavalletta, meteoropatia, miriade di analisi mentali, paura di sbagliare, timore di esprimere i propri dubbi.

Incertezza, bipolarità, dualismo, ciclicità, instabilità, scoordinamento, tortura mentale.

Relazione con il Sé: perso nei rivoli del proprio pensiero, il tipo Scleranthus, forse per via dei traumi, non ha accesso al pensiero globale, all’ordine implicito, alla comprensione ampia. Ma come diceva Bach, egli è proprio lo stratega, colui che più di tutti, se positivizzato, potrà comprendere il disegno.

Il rimedio apporta: la capacità di interagire con gli eventi in maniera equilibrata potendo contare su una profonda visione strategica d’insieme senza più perdersi nel dubbio dualistico.

 

Scleranthus nelle caratteristiche tipologiche (Type):

La migliore descrizione della persona Scleranthus è stata fatta dal medico spagnolo Ricardo Orozco, che così lo descrive (cito testualmente):

“Se immaginiamo la mente di Scleranthus come l’occhio di una mosca, suddiviso in una moltitudine di cellette sferiche, ci risulta chiaro che la polarità si esprime in ognuno di questi compartimenti. Seguendo l’esempio, una delle celle si accende su una determinata domanda: “Esco o non esco”, e l’altra: “Se esco, potrei andare al cinema, oppure no”, anche se “Potrei non uscire” (cella precedente); e un’altra: “Se non esco, potrei rimanere a guardare la tv o no”, ma: “Potrei uscire o no” e “andare al cinema o no”. La normalità qui è rappresentata dal continuo aprirsi delle celle bipolari sul medesimo argomento e dal loro incorporarsi nell’interminabile lista di possibilità. Un dettaglio importante è che tutto questo può manifestarsi in modo accelerato e caotico”(*).

*(cit. Ricardo Orozco – Fiori di Bach, 38 descrizioni dinamiche –

Edizioni Centro di Benessere Psicofisico, pag.82).

La bipolarità e il caos sono infatti alla base della mente Scleranthus che vive un continuo rimbalzo tra più istanze, tutte disposte sullo stesso piano. Nessuna di queste assume una posizione di rilevanza nei confronti delle altre e questo fa si che nella mente del malcapitato Scleranthus vi sia questa enorme confusione, per di più vissuta in silenzio. In silenzio perché spesso il dibattere interno su una questione che, come abbiamo visto, ne genera altre, è talmente veloce che non fa nemmeno in tempo ad essere verbalizzato. Immaginiamo un soggetto Scleranthus che decide di parlare con un amico di un problema: “Adesso chiamo mio cugino e gli dico che voglio conoscere quella ragazza che ha salutato l’altra sera”. “No, forse non mi piace nemmeno”.

Questa alternanza è vissuta continuamente per ogni possibilità di scelta, quindi praticamente tutto. Questo ci spinge a pensare che lo Scleranthus tipologico spesso abbia anche, nella rosa di fiori papabili, bisogno di White Chestnut e Cherry Plum. Certo, la persona particolarmente negativizzata nel suo essere Scleranthus, deve confrontarsi con una forte componente di inabilità e tenderà ad avere enormi difficoltà nel crearsi un certo grado di stabilità, anche perché ogni possibilità che si aggiunge da a vita ad un nuovo conflitto che viene vissuto, come già detto, in silenzio.

La velocità di questi pensieri fa di Scleranthus un silenzioso solitario conflittuale al punto che nella psicologia contemporanea potrebbe essere paragonato ad un soggetto borderline, patologia caratterizzata da instabilità pervasiva dell’umore, delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé, dell’identità e del comportamento, e una più generale anomalia nella percezione del senso di sé.

Ovviamente con un continuo macchinare di pensieri è difficile che la volontà riesca a trovare abbastanza energia per produrre azioni concrete e durature nel tempo. La forte mancanza di concentrazione inibisce il movimento ed il ragionamento è sempre spezzettato perché la dispersività, anche energetica, dissipa l’efficacia. Si scompensa continuamente e riveste tutto di soli due colori: il bianco ed il nero. Tra questi due opposti continui Lo Scleranthus tipologico si dibatte, come se non fosse in grado di mescolanze, di creare un chiaroscuro che gli permetta di uscire dal conflitto. Vive cioè ogni scelta come se inibisse tutto il resto, come se ad ogni bivio, finisse il mondo; non percepisce la possibilità di tornare indietro o di sbagliare e poi correggersi.

Nella sua mente tutto viene categorizzato in compartimenti stagni senza attenuanti, proprio perché non è in grado di scegliere ne di perseguire coerentemente un obiettivo, finisce per pensare che ogni scelta escluderebbe tutto il resto.

Sono privi di determinazione e incapaci di decidere rapidamente o in modo definitivo; inoltre le loro decisioni cambiano velocemente. Il loro umore cambia rapidamente: prima sono allegri, poi depressi. La loro conversazione può saltare rapidamente da un oggetto all’altro.

(cit. Edward Bach).

L’origine di questo livello tipologico Scleranthus spesso è riscontrabile nella contraddittorietà dei messaggi parentali, dove invece un modello comportamentale sano attenuerebbe i dubbi, nel genitore della persona Scleranthus troviamo contraddittorietà, confusione di ruoli, alternanza non specificata di positivo e negativo, mancanza di equa ricompensa punizione. Spesso lo Scleranthus bambino vive nel conflitto di genitori che litigano senza motivo, che trasmettono messaggi differenti e non concordano sull’educazione da seguire, che insinuano dubbi sul valore e che hanno un comportamento differente da ciò che predicano. Il famigerato: “fate quello che dico, non fate quello che faccio”. Ovviamente anche il genitore punitivo, rigido e severo, che poi sfoga i propri conflitti in maniera diversa oppure sul bambino, trasmette messaggi che possono generare nell’infante un comportamento bipolare o confuso.

Scleranthus come stato d’animo transitorio (Mood):

Ogni volta che attraversiamo momenti di instabilità perché le condizioni esterne ci conducono al dubbio, oppure in quei periodi della vita in cui dovremo affrontare un cambiamento che ci renderà instabili. Pensiamo ad esempio alla sindrome premestruale o alla menopausa. Ma anche l’adolescenza, periodo in cui si mettono in discussione i precetti appresi per trovare la propria strada oppure, più genericamente, tutti quei periodi della nostra vita in cui ci troviamo ad affrontare momenti di tensione e quindi di disequilibrio tra ciò che siamo e ciò che vogliamo diventare.

Uscire infatti dalla propria zona di comfort crea instabilità poiché facciamo riferimento ad un comportamento che non vogliamo più ed uno che ancora non ci appartiene.

 

Interazione con i problemi fisici: Balbuzie, depressione bipolare, dislessia, disturbi dell’equilibrio, dolori alternanti o a cadenza stagionale (es. allergie primaverili), febbre intermittente, mancanza di attenzione e concentrazione, problematiche dell’orientamento sessuale,problemi di coordinazione psicomotoria, problemi di lateralità, sbalzi d’umore, sindrome di Menière, sindrome pre-mestruale, strabismo, vertigini.

Consigli pratici per l’uso: Scleranthus dovrebbe ridisegnare i propri confini senza la pressione del dividere. Deve diventare “comprensivo” invece che “selettivo”. Deve apprendere ad “associare” anziché a “dissociare”. Ha bisogno di cambiare prospettiva includendo sé stesso e le proprie emozioni profonde, per questo, oltre all’assunzione dei fiori, ci sentiamo di consigliare ogni attività corporea che includa movimento o la possibilità di esteriorizzare le emozioni.