Red Chestnut- per chi prova apprensione per gli altri e teme
che possa accadere loro il peggio.
Red Chestnut-
Fiori di Bach per la paura.
“Red Chestnut è per coloro che trovano difficile non essere in ansia per gli altri. Sono persone che in genere non si preoccupano di se stessi, ma possono soffrire molto per coloro a cui vogliono bene, perché temono sempre che accada loro qualche sventura”.
Nome: Red Chestnut
Abbreviazione: RCH
Nome italiano: Ippocastano carnoso
Nome botanico: Aesculus X Carnea
Parole chiave: Paura, ansia o eccessiva preoccupazione per il benessere altrui.
Caratteristiche del Fiore: assistente/ultimi 19
Metodo di preparazione: Bollitura
Periodo di Fioritura: Maggio / Giugno
Principio transpersonale: Aderenza, simbiosi
A COSA SERVE RED CHESTNUT:
COME SI SOMMINISTRA RED CHESTNUT:
ansia e angoscia, apprensività, catastrofismo, eccessiva preoccupazione per il benessere altrui, eccessivo attaccamento, immedesimazione di sé nell’altro, insufficiente autocontrollo emozionale, iperprotezione verso gli altri, negazione dell’indipendenza altrui, paura per gli altri, pensiero negativo e distorto, possessività affettiva, si prende cura degli altri come bisogno surrogato di curare se stesso, simbiosi, soffocamento, timore anticipatorio di difficoltà rivolto alle persone care.
Relazione con il Sé: la paura che prova per gli altri è il riflesso di quella che prova per sé. Non riuscendo a occuparsi adeguatamente di sé, riversa questa tensione sugli altri. La parola chiave infatti è: simbiosi.
Il rimedio apporta: la capacità di offrire agli altri il proprio sostegno nel momento del reale bisogno, mantenendo un equilibrato distacco emozionale.
Red Chestnut nelle caratteristiche tipologiche (Type):
La persona che incarna l’archetipo di Red Chestnut vive in una costante tensione proiettata verso l’esterno, verso l’attenzione eccessiva e negativa che possa accadere qualcosa di brutto a un familiare, una persona cara. L’ansia è un elemento fondamentale in questo fiore che rimane continuamente preda del giogo della paura. È inutile dire che la persona sa benissimo di provare questa continua tortura a livello anticipatorio, e convive con essa.
Classico esempio è la mamma preoccupata che non dorme fin quando il figlio non torna dalla discoteca. Non solo. Spesso questo timore viene vissuto tra sé in silenzio poiché produce immagini di colossali catastrofi in cui i familiari sono visti morire o soffrire di atroci sciagure che, sebbene possibili, sono quasi sempre poco probabili. Come genitori iperprotettivi, conducono i bambini a vivere una vita sulla difensiva inducendo in loro paure che non dovrebbero assolutamente avere e che potrebbero generare problematiche di difficile gestione in età adulta. Red Chestnut è il fiore di chi porta il figlio in consulenza, senza riuscire a capire che avrebbe bisogno egli stesso.
Prima va curato l’albero e poi il frutto.
Spesso Red Chestnut vive l’altro come un prolungamento della propria persona, perché non ha correttamente sviluppato quelle qualità di indipendenza ed equilibrio che fanno si che possa percepirsi come un soggetto a sé stante. Probabilmente non è stato reciso correttamente il cordone ombelicale (in senso energetico), non ha risolto appieno il distacco, ed essendo persona sensibile, proietta sugli altri le proprie paure inconsce. Soffre al posto del congiunto una situazione di tensione e preoccupazione anticipatoria che, se guardate con l’occhio della Legge d’attrazione, potrebbero portare sul malcapitato oggetto del pensiero, proprio quegli accadimenti che si vorrebbero evitare e, per questo, Bach consigliava l’assunzione dell’essenza Red Chestnut ad entrambe (per es. madre e figlio), come se il karma fosse effettivamente estendibile a più generazioni.
Ogni bambino è inevitabilmente costretto a sopportare sia il clima nel quale cresce, sia gli effetti patogeni che si sono cristallizzati nei postumi del passato psicologico non solo della madre e del padre, ma anche delle persone che si occupano di lui.
Il bambino è portatore della sua fusione prenatale e in seguito della dipendenza postnatale che l’ha strutturato (Françoise Dolto – Le parole dei bambini).
Red Chestnut come stato d’animo transitorio (Mood):
Le caratteristiche valide per lo stato tipologico sono riconducibili a quello transitorio, con la ovvia differenza che lo stato transitorio potrebbe avvenire in conseguenza ad un trauma, ad un incidente, ad un accadimento realmente vissuto dalla persona che prova questa paura. Citiamo ad esempio la tendenza all’eccessiva protezione del figlio sostituivo, procreato o adottato per coprire il lutto di un figlio morto o di un feto nato morto, ricade nella sfera d’azione di questo fiore, unitamente ad altri (tipicamente Star of Bethlehem, Agrimony, Honeysuckle, Pine). Oppure ancora quando il bambino sembra troppo gracile e indifeso per poter sopravvivere da solo. In molti casi di madri iperprotettive, c’è un disagio alla base che va capito e risolto e in cui Red Chestnut può dare un ottimo contributo.
Interazione con i problemi fisici: aderenze (ad es. della pelle o dell’endometrio), ansia, nervosismo per le condizioni degli altri, rotture affettive, svezzamento.
Consigli pratici per l’uso: L’ansia che si viene a creare tra la persona in stato Red Chestnut e il soggetto (o i soggetti dell’ansia) non è empatia che, al contrario, è la comprensione dello stato della persona oggetto dell’empatia. In questo caso invece, parliamo di proiezione. La persona che proietta le proprie paure sul soggetto, non si connette con le sue emozioni. Esprime le proprie.
Consigliamo la persona in stato Red Chestnut di osservare questo meccanismo di proiezione per capire quando entra in atto e di adottare un’attenzione selettiva nei confronti dei propri stati d’animo per notare e catturare tutti quei comportamenti che limitano la libertà altrui e riportarli costantemente a Sé, interrogandosi per qualche minuto sulle origini di queste paure, circa la loro necessarietà e su come evitare che i nostri disagi influenzino in maniera negativa la vita delle persone a noi care.