CENTAURY-per chi non sa dire di no alle richieste altrui, è debole, privo di forza di volontà e viene sfruttato dagli altri
Centaury-
Nome: Centaury
Abbreviazione: CEN
Nome italiano: Centaurea Minore
Nome botanico: Centaurium Umbellatum Erytrhaea
Parole chiave: dipendenza, influenzabilità, mancanza di volontà, negazione dei propri bisogni.
Caratteristiche del Fiore: Guaritore
Metodo di preparazione: Solarizzazione
Periodo di Fioritura: Giugno / Settembre
Principio transpersonale: Debolezza, sottomissione.
A COSA SERVE CENTAURY:
Centaury è utile per la sottomissione, per la debolezza, quando non siamo capaci a dire NO alle persone intorno a noi e questo, anche se non ce ne rendiamo conto, ci fa soffrire.
COME SI SOMMINISTRA CENTAURY:
Nell’urgenza anche puro, 2-3 gocce sotto la lingua, ad esempio in un mal di schiena psicosomatico, se abbiamo portato pesi di altre persone. Ma la soluzione migliore è sempre nel flacone di trattamento. Spesso unito a Larch per la mancanza di autostima. Il trattamento va effettuato da un minimo 3-4 settimane, fino a qualche mese.
Caratteristiche psicologiche ed emozionali del fiore:
Centaury nelle caratteristiche tipologiche:
I tratti psicologici della persona Centaury sono facilmente sovrapponibili alle caratteristiche della personalità dipendente. Egli si trova in difficoltà nel prendere le decisioni quotidiane, richiede continuamente consigli e rassicurazioni e delega la responsabilità per la maggior parte dei settori della sua vita per paura di non saper decidere per sé. Fatica ad esprimere il disaccordo per il timore di perdere supporto o approvazione. Il compito più difficile per questa tipologia è infatti imparare a stabilire un confine al proprio spazio personale, imparare a dire NO quando ve ne è la necessità, superare l’ansia da separazione, poiché identifica sé stesso con gli altri. Il “senso della vita” per questa persona è proprio l’essere d’aiuto al prossimo. Quando può battersi per aiutare le persone a cui vuole bene, si sacrifica tantissimo.
Questa grande caratteristica, se non correttamente armonizzata, sottrae energie alla persona che diventa preda dei bisogni altrui, dimenticandosi di sé stessa. Dovrà imparare a gestire le richieste degli altri per riuscire a seguire le proprie idee che invece soffocate, generano poi un livello di frustrazione interiore non scaricabile, dato che la persona vive nella convinzione che da sola non vale niente, non saprà sopravvivere se abbandonata, etc. Questa doppia catena lo relega in una posizione di stallo dove troviamo sia la paura di non valere, come conseguenza, la sottomissione agli altri.
Sottomissione è una parola pregna di significato: Sotto – Missione – significa che non si sta adempiendo alla propria missione, si stanno svolgendo compiti che sono al di sotto delle reali potenzialità e bisogni.
Edward Bach direbbe: “Egli porta il fardello di quelli capacissimi di sorreggere il proprio, solo perché chiamano a voce più alta”.
La libertà e l’autonomia sono vissute come sinonimo di solitudine e privazione poiché ha bisogno d’affetto e paura della separazione. Potremmo dire che non ha ancora terminato correttamente lo svezzamento. Fatica ad iniziare progetti o a fare cose autonomamente, per una mancanza di fiducia nel proprio giudizio o nelle proprie capacità che portano a mancanza di motivazione ed energia. Si snatura, cioè smette di seguire i suoi bisogni, pur di avere accudimento ed approvazione e anche all’interno della relazione si offrirà di svolgere ogni mansione per garantirsi accudimento ed evitare di perdere l’altro.
La separazione riporta agli episodi dell’infanzia in cui veniva messo in disparte e questo lo getterà nello sconforto, ma cercherà nuovamente di colmare questo vuoto assoggettandosi a qualcun altro che potrà ancora sottometterlo con una volontà più forte della sua. La grande qualità di queste persone è la reale capacità di sostenere il fardello dei più bisognosi. Questa andrebbe però incorniciata in un contesto più ampio dove la persona possa riconoscere veramente questo enorme valore per farlo fruttare al meglio anziché confinarlo ad uso del tiranno di turno (moglie, marito, figli, capo ufficio). Centaury è il fiore principe nel trattamento della dipendenza emotiva.
Centaury come stato d’animo transitorio :
quando in uno stato transitorio e quindi non facente parte della caratteristiche di base della personalità, Centaury può essere impiegato per diminuire gli effetti negativi dell’attaccamento malsano. Non è necessario infatti avere caratteristiche di personalità dipendente per assumere l’essenza. A tutti sarà capitato prima o poi un partner (o un superiore al lavoro) che ci impedisce di esprimerci liberamente ma che tuttavia ci tiene legati a sé con il proprio potere personale ed anziché aiutarci ad evolvere, ci trattiene in uno spazio che non sia il nostro, dove le nostre qualità non si esprimono liberamente, dove siamo preda della violenza verbale o fisica che sia. Il fiore ci spinge a riconoscere il nostro spazio personale per tornare ad abitarlo pienamente.
Interazione con i problemi fisici: anemia, conseguenze di abusi e maltrattamenti, debolezza, dipendenze (con altri fiori), favorisce la circolazione venosa, riabilitazione, stanchezza o esaurimento
Consigli pratici per l’uso: la tua tendenza a dire sempre di si e a correre in aiuto degli altri, potrebbe aver bisogno di un riequilibrio perché, pur essendo giusto prestare la propria opera, questa non deve andare a discapito di noi stessi, pena il sacrificio eccessivo e la deviazione dal nostro compito, da ciò che noi vogliamo veramente. Durante l’assunzione dell’essenza potresti percepire il mutare dei tuoi confini ed eventualmente sentire un senso di colpa che ti chiede di non cambiare. Allora potresti integrare con Pine e cercare di trovare finalmente il tuo centro. Oppure assumere Centaury potrebbe permettere l’emergere della rabbia sepolta sotto anni di sottomissioni, in quel caso Holly ti aiuterà a gestire la situazione al meglio.