Purificazione con il sale 

 

Una delle purificazioni maggiormente conosciute è quella che si fa tramite il sale oppure con una soluzione salina.  

Pur essendo una procedura molto efficace, è assai aggressiva, poiché il sale può opacizzare o persino rovinare alcune pietre.

Se poi il sale viene sciolto nell’acqua, i rischi sono assai maggiori. Infatti, non possiamo sapere se il cristallo ha al suo interno delle micro-fratture.

E di conseguenza è possibile che il cristallo si possa spaccare, qualora venga immerso in una soluzione a base di acqua e sale.

Teniamo presente, inoltre, che la purificazione operata con il sale è solamente a livello energetico (e non a livello fisico), pertanto possiamo adottare due distinte modalità:

  • Possiamo procurarci due ciotole di vetro (una più piccola e l’altra più grande); metteremo nella ciotola piccola (in cui si posiziona l’oggetto da purificare) dentro la ciotola grande, nella quale aggiungeremo del sale grosso; il tempo massimo di esposizione è di 2 ore;
  • Prendiamo un piccolo sacchetto auto-sigillante (facilmente reperibile nei negozi di casalinghi), al cui interno viene posto l’oggetto da purificare; metteremo quindi tale sacchetto in una ciotola di vetro e quindi ricopriremo completamente il sacchetto (sia sopra che sotto) con del sale grosso; anche qui il tempo di esposizione è da 2 ore a qualche giorno; si raccomanda particolare cautela se l’oggetto da purificare è stato utilizzato da un precedente possessore (come nel caso di orecchini, anelli, collane e braccialetti), poiché in questo caso l’oggetto può presentare un maggior quantitativo di energie congeste di non specificata natura ed il conseguente tempo di esposizione deve essere prolungato (da 8 ore ad alcuni giorni).

I cristalli che si danneggiano a contatto con acqua e sale sono tutte le pietre contenenti metalli quali ferro (ad es. Ematite, Pirite, Boji Stones, Ferro Tigrato e Magnetite), oro (ad es. il Lapislazzuli) e rame (ad es. Amazzonite, Antimonite, Azzurrite, Azzurrite-Malachite, Blenda, Calcedonio ramato, Dioptasio, Malachite, Morganite, Opale, Turchese, Variscite).

Anche le sostanze di natura organica quali Ambra, Perla e Madreperla hanno una struttura estremamente delicata e fragile, pertanto è sconsigliato il contatto diretto con il sale. Il cristallo di rocca (noto anche come Quarzo Ialino) non viene danneggiato da un’esposizione diretta e prolungata con il sale grosso.